(ANSA) - ROMA, 11 OTT - È "davvero paradossale che, in caso
di violazione delle norme sull'equo compenso, il testo preveda
una sanzione (disciplinare) a carico del professionista
sottopagato, invece che del committente inadempiente, e "non è
tutto", visto che il provvedimento stabilisce che" tale sanzione
venga applicata non a tutti i professionisti che accettano un
compenso inferiore al dovuto, ma soltanto agli iscritti agli
Ordini", affermando di fatto l'imposizione del concetto dei "due
pesi e due misure". Lo si legge nella lettera che la presidente
dell'Adc (Associazione dottori commercialisti) Maria Pia Nucera
ha indirizzato all'onorevole Giorgia Meloni (FdI), in qualità di
prima firmataria della proposta di legge sull'equo compenso, che
dovrebbe presto arrivare all'esame dell'Aula della Camera. La
pdl, si sottolinea, "regola i rapporti tra liberi professionisti
e grandi committenti soltanto se originati da "convenzioni".
Tuttavia, "la maggior parte delle volte il professionista
instaura con Pubblica amministrazione e grandi committenti
rapporti "non convenzionali". Anzi - puntualizza la numero uno
del sindacato - è proprio nell'alveo di quel tipo di prestazioni
che spesso si celano richieste, da parte delle Pa, di
corrispettivi "vergognosi" o addirittura, come la cronaca ha
spesso riportato, di gratuità". Pertanto, "una legge che voglia
essere di ausilio alla qualità delle prestazioni professionali
non soggiacendole a ricatti e soprusi, non può tralasciare
questa tipologia contrattuale senza correre il rischio di
divenire una dichiarazione d'intenti senza impatto", mentre
appare "incomprensibile il ruolo che verrebbe assegnato agli
Ordini, posti dall'Ordinamento a tutela della fede pubblica e
non degli interessi dei propri iscritti". Nucera, infine, chiede
a Meloni, "alla luce di quanto esposto, di riportare il disegno
di legge, come peraltro era previsto nella sua versione
originaria (prima delle modifiche parlamentari), all'obiettivo
di corrispondere all'esigenza di garantire concretamente a tutti
i professionisti italiani un compenso che sia realmente equo".
(ANSA).