Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mondo
  1. ANSA.it
  2. Mondo
  3. Europa
  4. Brexit: verso seri tagli a bilancio Ue anche su migranti

Brexit: verso seri tagli a bilancio Ue anche su migranti

Oettinger, rinvio nuovo bilancio Ue a 2018 per conti Brexit. Bilancio Ue post 2020, tagli regioni-agricoltura

BRUXELLES -   Con la Brexit "mancheranno 10-11 miliardi ogni anno al bilancio Ue, perché nonostante lo 'sconto' la Gran Bretagna era un contributore netto". Lo ha affermato il commissario Ue al bilancio Guenther Oettinger nel presentare il paper di riflessione sulle finanze europee post 2020. "I tagli saranno necessari nei prossimi 10 anni" perché "non possiamo far finta che niente sia cambiato con la Brexit", ha sottolineato

Effetto Brexit sul bilancio Ue che dopo il 2020 vedrà tagli e razionalizzazioni ai fondi per la coesione che vanno alle regioni e a quelli per l'agricoltura. E' quanto prevedono gli scenari del documento di riflessione presentato oggi dalla Commissione Ue sul futuro delle finanze europee. Una revisione della spesa è necessaria per finanziare le nuove priorità Ue: migranti, lotta al terrorismo e difesa comune. "Lo status quo non è un'opzione", per questo "dovranno essere fatte scelte dure", si legge nel documento. Il vero nodo sono le risorse: "il gap nelle finanze Ue che nasce dall'uscita del Regno Unito e dai bisogni finanziari delle nuove priorità deve essere chiaramente riconosciuto", si legge nel documento di Bruxelles. Secondo quanto riferito da fonti Ue, il 'buco' lasciato da Londra sarà di una decina di miliardi l'anno, a cui si aggiungono un'altra quindicina di miliardi che serviranno a finanziare le nuove priorità rispetto alla ripartizione attuale delle risorse attualmente destinate in gran parte all' agricoltura e ai fondi di coesione per le regioni. Verrebbero così a mancare all'appello una media di circa 25 miliardi l'anno dopo il 2020. Per far quadrare i conti si guarda a diverse ipotesi. Aumentare le risorse proprie, seguendo le indicazioni di Mario Monti nel suo 'libro bianco': ad esempio incassando introiti da una 'carbon tax' (relativa al sistema Ets), dall'Etias (il sistema di visti Ue come l'Esta americano), o ancora dal signoraggio delle banconote emesse dalla Bce. Oppure ridurre e razionalizzare la spesa attuale in base a quale tipo di Ue si delineerà in futuro (se con meno compiti, uguale, a più velocità oppure ancora più integrata) secondo i cinque scenari identificati nel 'White paper' presentato a marzo. In ogni caso, Bruxelles prevede fondamentalmente riduzioni e revisioni ai fondi di coesione e all'agricoltura. Non sono previsti ulteriori tagli al personale Ue, in quanto ciò "metterebbe a rischio il buon funzionamento delle istituzioni". Dovrebbero invece essere cancellati gli sconti agli Stati membri (tra cui Germania, Austria, Olanda, Danimarca) legati al 'rimborso britannico' (il 'British rebate'), in quanto con l'addio all'Ue di Londra questo cesserà di esistere. Nel documento si introduce poi la proposta di passare dagli attuali bilanci (Mff) strutturati su 7 anni a bilanci su 5 anni, per allinearli alla durata del mandato di Commissione e Parlamento Ue e per rendere più facile adattare la spesa alle nuove necessità, come per esempio è stata la crisi dei migranti o la lotta al terrorismo. Mentre sul fronte della condizionalità si prospetta di far valere la "chiara relazione tra lo stato di diritto e un'attuazione efficiente degli investimenti pubblici e privati supportati dal bilancio Ue". Per dare spazio al dibattito sul futuro bilancio Ue che si annuncia molto complesso e divisivo, la Commissione Ue è ora intenzionata a rinviare la presentazione della sua proposta per il post 2020 alla metà 2018 anziché, come inizialmente previsto, entro la fine di quest'anno.

La Commissione europea intende rinviare la presentazione della sua proposta del prossimo quadro finanziario post 2020 (il bilancio Ue attuale copre il periodo 2014-2020) "alla primavera o all'inizio dell'estate del prossimo anno" anziché come previsto dal calendario entro la fine di quest'anno, "soprattutto perché a quel punto conosceremo quali saranno le conseguenze finanziarie della Brexit". Questo "perché", ha sottolineato Oettinger, "se vogliamo avere le idee chiare vogliamo prima conoscere le conseguenze esatte della Brexit e le fatture ancora da pagare dopo il 2020".

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      Modifica consenso Cookie