Un “contagio” benefico per il mondo della previdenza privata e privatizzata può esser rappresentato dalla diffusione della “Nudge theory” in campo pensionistico, prospettando, cioè, migliori soluzioni a chi sta versando i contributi, per far compiere un salto verso l’alto all’assegno che andrà ad incassare. Ne è fermamente convinto il presidente della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza dei dottori commercialisti (Cnpadc) Walter Anedda che, presentando i risultati (positivi) della sollecitazione rivolta ad un gruppo di associati, affinché decidessero di aumentare l’aliquota contributiva dal 12% al 17%, osserva come l’idea possa esser gradualmente diffusa in altri Enti. E ricorda come si sia confrontato sul progetto della “spinta gentile” con l’omologo al vertice dell’Enpap (la Cassa previdenziale degli psicologi) Felice Damiano Torricelli, che per primo aveva deciso di sperimentare l’iniziativa, suggerendo ai propri associati le modalità per innalzare il ‘peso’ della futura prestazione pensionistica. Da componente del Consiglio direttivo dell’Adepp (l’Associazione che riunisce 20 Casse previdenziali ed assistenziali, cui sono complessivamente iscritti circa 1,6 milioni di professionisti italiani), pertanto, Anedda ritiene che sia questa “la strada da seguire”, e che il piano possa e debba trovare applicazione anche presso altri Enti ed altre categorie, considerati i vantaggi che ne possono scaturire, soprattutto per i giovani.
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Cnpadc